Per Umberto Buscioni
Il mondo è gremito fitto di cose da dipingere,
tutte eguali, salvo il diverso spessore della pelle.
Ruote leggere e lucenti
frusciano senza fine nella pianura
portandoti l’affanno puerile dei ciclisti,
le schiene curve, l’ansito
delle magliette colorate
in gara per un vello d’oro puramente simbolico.
L’Ade si inabissa molto più in là.
Quì sono i Campi Elisi;
in questo gruppo di tetti neppure cinto di mura,
in questa valva d’ostrica che è la tua casa
dove riesci ogni giorno a inventare una perla:
il colore azzurrino, l’altro appena rosato,
la scatola di plastica,
cravatte che sventolano come bandiere
sotto il cielo povero di nubi.
Sei calmo. Hai scelto una carta vincente
nel mazzo.
Gettati a perdifiato per la strada in pendenza della pittura.
Il quadro è un rogo
già pronto, in attesa
della quotidiana scintilla mattutina
del sole.
Cesare Vivaldi