Con la leggerezza del vento
di Gabi ScardiLo studio di Umberto Buscioni è un microcosmo. Entrarci è un’esperienza intensa. Significa entrare nel suo mondo, nella sua opera. Tra l’ampia poltrona di vimini e le cravatte ondulate che sembrano vivere di vita propria, congelate come sono da un vento immobile, e purtuttavia felici; tra gli altri oggetti che nei quadri sfumano nel mito, mentre qui, sparpagliati ovunque, convivono con gli strumenti e i materiali da lavoro, in una strana, extra-ordinaria quotidianità. Tra i suoi racconti d’arte e di amicizia; perché – come scrive l’artista stesso – «il tempo è passato, volato, se ne è perduta la misurabilità. Un modo per rimetterlo insieme è di passare in rassegna desinari e cene che, oltretutto, non sono stati estranei alla nostra formazione intellettuale, e neanche lontani dall’odore del mito». Tutto, in questo luogo, esprime il misto di verità e finzione che è anche nella sua opera. Esiste un corrispettivo di questo studio. È il Glossario che Buscioni ha pubblicato nel 1992, con la prefazione di Mario Luzi. Qui pensiero, quotidianità e un senso dell’umorismo tutt’altro che indifferente convivono, e ogni paragrafo costituisce un raggio capace di illuminare il suo lavoro d’artista [...]
Umberto Buscioni. L’anima segreta delle cose,
- A cura di Gabi Scardi
- Palazzo Fabroni, Pistoia
- 2018